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Rassegna stampa CONDOR
Huffingtonpost blog - 27.1.2014
Speranzoni
DA AUSCHWITZ A COLONIA DIGNIDAD
Intervista di Cristina Guarnieri a Andrea Speranzoni


Domani si terrà presso il Tribunale di Roma la terza udienza preliminare del Processo Condor. I regimi politico-dittatoriali dei Paesi del Cono Sud (Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay, Perù e Uruguay) si unirono negli anni Settanta in una operazione del terrore chiamata "Piano Condor", che ha dato vita al neologismo tristemente noto: desaparecidos. 30.000 scomparsi, molti dei quali buttati giù vivi dagli aerei nei "voli della morte" sul Rio de la Plata. 500 bambini rubati e cresciuti sotto falsa identità dalle famiglie stesse dei militari che li avevano strappati ai loro genitori. Un milione e mezzo di esuli sparsi per il mondo, con vite marchiate a fuoco per sempre. Dittature feroci che hanno coinvolto anche migliaia di nostri concittadini. Nelle aule giudiziarie italiane, a 40 anni dall'accaduto, si celebra un processo di portata storica che da un lato si pone il compito di ricostruire i fatti focalizzandosi sulle responsabilità individuali degli imputati e dall'altro rappresenta un gesto simbolico forte e coraggioso per noi e per le generazioni a venire.

La Red 21 - 16.1.2014
Pedro Mato
Justicia de Uruguay e Italia solicitan extradición de ex militar Mato

La Justicia de Uruguay e Italia solicitarán a Brasil la extradición del coronel (r) Pedro Antonio Mato Narbondo acusado de la desaparición de varios militantes de izquierda durante la dictadura cívico-militar, y considerado uno de los eventuales responsables del asesinato de Zelmar Michelini, ocurrido en mayo de 1976 en Buenos Aires.

Uruguay e Italia pedirán a Brasil la extradición del coronel retirado Pedro Mato, quien está siendo investigado por varios crímenes contra militantes de izquierda. Según informó este jueves Montevideo Portal, “Italia pedirá que si se niega la extradición, el militar será investigado en Brasil”.

Mato vive desde el año 2001 en Santana de Livramenteo. Tiene causas abiertas en Argentina, Uruguay y Brasil. Si bien nació en Uruguay, obtuvo la ciudadanía brasileña en 2004 porque es hijo de madre norteña. Según un tratado del MERCOSUR, Brasil se vería obligado a iniciar juicio contra el militar en su propio territorio.

L'Echo del Chissone.it - 16.1.2014
Giorgio Gardiol
PINEROLO: È MANCATO L'EX DEPUTATO GIORGIO GARDIOL

Pinerolo - Domenica 19 Gennaio 2014 - 16:32
Oggi è mancato all'età di 71 anni Giorgio Gardiol. Ex deputato dei Verdi e prima ancora, negli anni Settanta, consigliere comunale a Pinerolo e consigliere provinciale, Gardiol era attivo in politica sin dagli anni del Sessantotto studentesco. Eletto alla Camera nel 1996 con l'Ulivo nel Collegio di Settimo Torinese, fu componente delle commissioni Attività produttive e Lavoro.
Attivo su numerosi fronti, si è interessato in particolare ai temi del lavoro e dell'ambiente. È stato giornalista per il settimanale locale Riforma e fondatore del Girasole, periodico dei Verdi di Torino. Sposato con Renata Prochet, aveva due figli. Era malato dal 2011.

I funerali di Giorgio Gardiol si svolgeranno martedì 21 gennaio, alle 14,30, al Tempio Valdese di via dei Mille a Pinerolo.


____________________________________________________________

Giorgio Gardiol ha promosso l'apertura del Processo CONDOR e sostenuto il viaggio dei familiari uruguaiani e argentini che sono venuti a deporre a Roma.
Il nostro cordoglio alla famiglia e a tutti i compagni che hanno avuto il privilegio di averlo affianco nelle mille lotte che hanno impegnato Giorgio lungo tutta la sua vita.
J.I.

La Diaria - 24.10.2013
La Diaria
PIANO SE VA LONTANO

Estado uruguayo se incorporó como parte en juicio en Italia para reparar “su imagen internacional” por crímenes del Plan Cóndor.

A 14 años de la radicación de la denuncia, el 11 de octubre se constituyó en Italia el inicio del proceso judicial por los crímenes cometidos en el marco del Plan Cóndor. Durante esa audiencia, el Estado uruguayo, representado por el abogado Fabio Galiani, fue admitido como “parte civil”. Galiani explicó a la diaria el alcance de este hecho, que es considerado histórico, y afirmó que buscará un reconocimiento del daño moral que sufrió el Estado luego de que militares y civiles en el poder actuaran en forma ilegítima en su nombre. El 22 de noviembre se celebrará la próxima audiencia.
República.com.uy - 15.10.2013
Republica
PLAN CÓNDOR:
ACUSADOS ARRIESGAN CONDENA A CADENA PERPETUA EN ITALIA


Del total de uruguayos enjuiciables una docena está en prisión, dos fallecieron y tres están en libertad

El viernes que pasó, en Italia, Uruguay fue admitido como parte civil en el procedimiento penal que tendrá lugar en Roma (Italia) contra una nómina de acusados uruguayos en su mayoria militares, pero también chilenos, peruanos y bolivianos, por crímenes cometidos en el marco del Plan Cóndor. Del total de uruguayos enjuiciables una docena está en prisión, dos fallecieron y tres están en libertad (el general ( r) Iván Paulós, el capitán Pedro Mato y el capitán de navío Ricardo Chávez Domínguez).

Radio Cooperativa - 12.10.2013
Cooperativa.cl
Manuel Contreras y Sergio Arellano Stark están entre los chilenos imputados.
COMENZÓ PROCESO POR LA OPERACIÓN CÓNDOR EN ITALIA
Este viernes se discutió acerca de la constitución de las partes civiles.

Veinticuatro son las víctimas de origen italiano, entre las cuales se encuentran Juan Maino, Omar Ventureli y Juan Montiglio, éste último era miembro de la guardia presidencial de Salvador Allende.

Entre los 35 imputados hay dos bolivianos, cuatro peruanos, 11 chilenos y 15 uruguayos, todos ellos miembros de las juntas militares y servicios de seguridad de sus respectivos países entre los años 1973 y 1978.

Entre los chilenos están Daniel Aguirre Mora, ex prefecto de la Policía; el militar Sergio Víctor Arellano Stark; el general (r) y ex jefe de la DINA, Manuel Contreras; el brigadier Pedro Octavio Espinoza Bravo; Carlos Luco Astroza; el coronel Marcelo Luis Moren Brito; el suboficial Orlando Moreno Vásquez y el coronel Hernán Jerónimo Ramírez.
Uy.press - 12.10.2013
Uy.press
Italia:
MILITARES URUGUAYOS SERÁN JUZGADOS POR 23 CRÍMENES DEL PLAN CÓNDOR


ROMA — Este viernes 11 tuvo lugar la audiencia preliminar de un juicio histórico en Italia: se juzgará a 17 militares uruguayos, 12 chilenos, 4 peruanos y 2 bolivianos, imputados por el asesinato de 23 ciudadanos italianos en el marco del Plan Cóndor que se extendió en la región entre las décadas del '70 y '80.

Página 12 - 11.10.2013
Página 12
ROMA JUZGA A REPRESORES LATINOAMERICANOS

El juez Arturi deberá decidir si procesa a todos o a algunos de los 35 militares de Chile, Uruguay, Perú y Bolivia acusados de la desaparición, en esos países y en la Argentina, Paraguay y Brasil, de 23 ciudadanos italianos en los ’70.

No hay en la lista de acusados ningún militar argentino, aunque varios de los 23 desaparecidos lo fueron en este país. La Argentina no quiere por ahora ocuparse de un juicio internacional porque se podrían debilitar los juicios que allí se están llevando, explicaron fuentes oficiales argentinas en Roma.

Accrediti stampa
Stampa

Al Capo ufficio stampa della Presidenza del Tribunale di Roma
Fax: 06 3879 2620

OGGETTO: NOME TESTATA - Accredito stampa presso la Città Giudiziaria di Piazzale Clodio per seguire il processo R.G.N.R. n. 19356/05 contro ARCE GOMEZ, Luis (detto Processo CONDOR) presso il Tribunale ordinario di Roma

Si chiede accredito stampa per NOME e COGNOME, giornalista della NOME TESTATA, per seguire il processo ad ARCE GOMEZ, Luis n. R.G.N.R. n. 19356/05 il 11 ottobre 2013. Si richiede inoltre il permesso di accedere con attrezzatura tecnica per eventuali registrazioni audio/video.

Dati personali: luogo e data di nascita: XXXXXXXXXXXXX; Carta d'identità: XXXXXXXXXXX rilasciata a XXXXXXXX il XXXXXXXXX, Tesserino professionale: XXXXX, Odg del XXXXX
Fax della redazione: XXXXXXXXXXX

Grazie. Saluti cordiali - NOME e COGNOME; CELLULARE
l'Unità - 9.10.2013
l'Unità
PROCESSO CONDOR
EPIFANI: TEMPO NON CANCELLA DIFESA DIRITTI


«Il tempo non cancella, la difesa dei diritti vale per i fatti di oggi come per quelli di ieri» ha detto infine Epifani, che ha annunciato che il suo partito «si costituirà parte civile nel processo Condor» che si aprirà domani nella capitale, per l'uccisione di 23 cittadini italiani tra il 1973 e il 1978 in America Latina.

9colonne - 4.10.2013
9colonne
DESAPARECIDOS, PORTA (PD):
ITALIA PARTE CIVILE PROCESSO CONDOR, GRAZIE LETTA


(NoveColonne ATG) - Roma, 4 ott - “Sono grato al governo italiano e in maniera particolare al presidente del Consiglio Enrico Letta per la decisione di costituirsi parte civile a partire dalla prima udienza del processo fissata a Roma per il prossimo 10 ottobre”. Lo ha dichiarato Fabio Porta, presidente del Comitato per gli Italiani nel Mondo e la Promozione del Sistema Paese della Camera, a pochi giorni dalla sua lettera al presidente del Consiglio Enrico Letta con la quale chiedeva al governo italiano di costituirsi parte civile nel processo sul cosiddetto “Plano Condor” (l’accordo di cooperazione poliziesca tra le dittature sudamericane per la repressione delle libertà civili e politiche).

(© NoveColonne ATG - citare la fonte)

El Mostrador - 30.9.2013
elmostrador.cl
LA CARTA DE ODLANIER MENA A EL MERCURIO DONDE NIEGA SU PARTICIPACIÓN EN LA OPERACIÓN CÓNDOR

La misiva fue publicada este sábado, misma jornada en la que el general (r) se quitó la vida en su domicilio disparándose un tiro en la sien. Esto, después de abandonar durante el fin de semana el penal Cordillera, donde desde 2009 cumplía una condena de seis años de presidio por su responsabilidad de mando en la ejecución de tres militantes socialistas el año 1973, cuando estaba a cargo del Regimiento de Arica.
La Nacion - 29.9.2013
La Nacion - Chile
LORENA PIZARRO RECORDÓ QUE MENA COMETIÓ CRÍMENES Y CAUSÓ DOLOR

“No puedo dejar de pensar en cuántas y cuántos perdieron sus vidas y ya no están con nosotros porque existieron personas como Odlanier Mena quien fue capaz de cometer crímenes” dijo hoy la presidenta de la Agrupación de Familiares Detenidos y Desaparecidos reaccionó tras conocerse del suicidio del general (r).

Roma - 27.9.2013
AISE
APPELLO DELL'ASSOCIAZIONE 24 MARZO:
LO STATO ITALIANO SI COSTITUISCA PARTE CIVILE NEL PROCESSO CONDOR


ROMA\ aise
Un appello affinché lo Stato italiano si costituisca parte civile nel Processo Condor, per il quale è stata recentemente fissata l’udienza preliminare il prossimo 11 ottobre presso il Tribunale di Roma. È l'iniziativa di Jorge Ithurburu, presidente dell'Associazione 24 marzo, storica organizzazione parte civile nei processi contro i militari argentini in Italia, che ha inviato tale appello al presidente del Consiglio dei Ministri,Enrico Letta.

Ithurburu ricorda che nel Processo Condor che si terrà a Roma “il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo ha chiesto il rinvio a giudizio di 35 imputati – due cittadini boliviani, 12 cileni, 4 peruviani e 17 uruguaiani – per il loro coinvolgimento nell’uccisione di 23 cittadini italiani, tra il 1973 ed il 1978, in conseguenza dell’applicazione del cosiddetto “Plan Cóndor”, nell’America del Sud”. Per questo i firmatari dell'appello “ chiedono che sia considerata l’opportunità della costituzione di parte civile da parte dello Stato Italiano in tale processo”.

“Ciò”, spiega l'appello, “oltre che evento di particolare prestigio, confermerebbe l’attenzione dello Stato nei confronti dei nostri concittadini emigrati all’estero, già dimostrata in altre circostanze, compresa la costituzione già effettuata in precedenti simili processi a carico di vertici militari argentini, colpevoli, del pari, di identici delitti e artefici, come gli imputati del processo ora radicato, delle atroci vicende da cui”, conclude l'appello, “è scaturito l’ormai tristemente noto fenomeno dei desaparecidos”. (aise)
Roma - 27.9.2013
Luciano NeriAll’On. Enrico LETTA, Presidente del Consiglio dei Ministri

Onorevole Presidente,
come Ella sa il giorno Venerdì 11 ottobre 2013 presso il Tribunale di Roma si terrà la prima udienza preliminare del cosiddetto “Processo Condor” ( Procedimento Penale n. 31079/05 contro "Arce Gomez, Luis ed altri 34"). Nel procedimento sono imputati 35 esponenti delle dittature latinoamericane che negli anni ’70 siglarono quella funesta alleanza, il Plan Condor appunto, che in forma coordinata nei diversi Paesi, Argentina, Cile, Brasile, Paraguay e Uruguay, si accanì contro ogni sorta di opposizione politica, sindacale, studentesca, religiosa, umana, praticando l’omicidio di massa, la “desapariciòn”, l’arresto arbitrario e la tortura.
Appello firmato da Luciano NERI ed altri >>>

El Mercurio - 21.9.2013
El Mercurio
Justicia italiana:
ABREN PROCESO POR LA "OPERACIÓN CÓNDOR"

Se involucra a 35 personas, entre militares de Chile, Bolivia, Perú y Uruguay. Trece de ellas son nacionales.
Patricia Mayorga - Desde Roma

En un documento oficial dado a conocer ayer, la Justicia italiana informó que el próximo 11 de octubre se realizará la audiencia preliminar del proceso contra 35 personas, acusadas del secuestro y asesinato premeditado de 25 ciudadanos de origen italiano, en el ámbito de la "Operación Cóndor". La investigación partió desde Chile y tiene relación con los asesinatos de los ítalo-chilenos Juan Bosco Maino Canales, Omar Roberto Venturelli Leonelli, Juan José Montiglio Murúa y Jaime Patricio Donato Avendaño.

Después de 15 años de pesquisas, a cargo del fiscal Giancarlo Capaldo, el juez encargado de las investigaciones preliminares (GUP), Alessandro Arturi, tendrá que decidir el próximo 11 de octubre si se abre o se archiva el citado proceso, de acuerdo con la documentación presentada por la fiscalía. En la práctica, se trata de un acto formal, ya que en procesos por delitos de gran envergadura, la gran mayoría de investigaciones preliminares derivan en la apertura del proceso. Entre los 35 involucrados hay trece chilenos, entre ellos Manuel Contreras, Sergio Arellano y Odlanier Mena. Otros están fallecidos.

En este mismo proceso figuraba el nombre del abogado y ex fiscal militar de Temuco, Adolfo Podlech, acusado del asesinato y desaparición de Omar Venturelli, que fue procesado en Italia y dejado en libertad por falta de pruebas.

9colonne - 10.9.2013
Partito Democratico

Desaparecidos, Porta:
"Il PD parte civile nel Processo Condor"

Roma, 10 set 13
"Il Pd ha intenzione di costituirsi parte civile, probabilmente insieme al nostro corrispettivo partito uruguayano Frente Amplio. I nostri legali stanno verificando quali potrebbero essere le modalità e la configurazione giuridica più opportuna". Ad annunciarlo è stato il deputato Pd eletto in America Latina Fabio Porta, riferendosi al processo Condor, che inizierà a Roma il prossimo 11 ottobre, e che riguarderà alcune vittime italiane delle dittature sudamericane. Porta è intervenuto questa mattina a Roma durante una conferenza organizzata a Palazzo Marini per fare il punto della situazione prima dell'inizio del processo. "Come rappresentanti di molti italiani e delle vittime che sono state perseguitate in questi paesi, anche per la loro ideologia politica - ha spiegato il deputato Pd -, ci sentiamo direttamente coinvolti e crediamo che sia giusto mantenere alta l'attenzione politica su fatti che possono sembrare lontani dall'Italia".
Il Fatto - 18.6.2013
Il Fatto Quotidiano
Desaparecidos, chiesto processo per 35: ci sono anche 3 ex capi di Stato

Terminata l'inchiesta sul Piano Condor che prevedeva l'eliminazione dei sovversivi in 7 Paesi sudamericani. Tra le vittime, secondo la Procura di Roma, ci furono 8 italiani.
Rischiano di finire a giudizio anche l'ex capo dei Servizi del Cile e l'ex ministro dell'Interno della Bolivia Arce


Dopo oltre 10 anni di indagini la Procura della Repubblica di Roma ha concluso, con la richiesta di 35 rinvii a giudizio, l’inchiesta sul cosiddetto Piano Condor. Si trattò di un accordo che negli anni Settanta intervenne tra le forze al potere in sette Paesi sudamericani che avevano un unico obiettivo, quello di eliminare gli oppositori al regime. La richiesta del rinvio a giudizio per i reati di strage, omicidio plurimo aggravato, sequestro di persona ed altro vede come imputati 2 boliviani, 12 cileni, 7 peruviani e 17 uruguaiani di età compresa tra i 92 e i 64 anni. A loro il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo attribuisce la responsabilità della eliminazione di 23 cittadini italiani scomparsi tra il 1973 e il 1978.

La Diaria - 12.9.2011
La Diaria
NOMBRES PROPIOS

Documentos “olvidados” revelan figuras claves del modus operandi conjunto de las dictaduras uruguaya y chilena.

“‘Uruguayos’ cuya captura es solicitada por las autoridades del Uruguay. Sindicados como extremistas”. Así dice el encabezado del documento al que accedió la diaria, fechado el 28 de setiembre de 1973 y con sello de “confidencial”. Se trata de una nómina de 26 páginas en las que figuran, alfabéticamente ordenados, nombres y apellidos de 444 personas a las que se les atribuye una “organización” política, y se indica, para cada una de ellas, la “unidad [que] solicita captura”. Entre éstas se encuentran la Fuerza Aérea Uruguaya, el Organismo Coordinador de Operaciones Antisubversivas (OCOA), la Dirección Nacional de Información e Inteligencia (DNII), los Fusileros Navales (Fusna), la Justicia Penal Militar (JPM) y otras varias dependencias militares.
Página 12 - 4.3.2013
Página 12
EL PLAN DE LA REPRESIÓN SIN FRONTERAS

Mañana empieza el juicio oral por el Plan Cóndor, la primera causa que se abrió a fines de los ’90 cuando aún estaban en vigencia las leyes de obediencia debida y punto final y que logró perforar el cerco de impunidad a los crímenes de la dictadura. Será un escenario de justicia atravesado por la presencia de víctimas de las dictaduras del Cono Sur que todavía esperan la apertura de procesos similares en sus propios países. El juicio recoge tres tramos de la causa elevada entre 2008 y 2012 por 106 víctimas del Cóndor, entre las que hay una mayoría de uruguayos, pero también paraguayos y chilenos, todos caídos en Argentina. También hay argentinos, entre ellos tres caídos en Brasil. Serán juzgados 25 represores, entre otros los responsables locales de la coordinación represiva: Jorge Rafael Videla, Reynaldo Benito Bignone, Santiago Omar Riveros, Luciano Benjamín Menéndez y Antonio Vañek. También va a ser juzgado el uruguayo Manuel Cordero, represor que actuó en el centro clandestino de Automotores Orletti. Al juicio se acopló el tramo de Orletti II, por otras 65 víctimas. Estará a cargo del Tribunal Oral Federal N°1, se prevé el paso de unos 450 testigos y una duración estimada en dos años.

Avvenire - 4.3.2013
Avvenire
Una nota dissonante, quasi impercettibile a volte, quando la sinfonia incalza. Anche se nel fondo, la sua eco resta costante. Così è il senso di smarrimento che accompagna gli ex “bimbi rubati” dalla dittatura argentina.
DESAPARECIDOS, È CACCIA AI FIGLI IN ITALIA
di Lucia Capuzzi

«È un sentimento di perenne sradicamento, il rimpianto di qualcosa che non hai mai avuto. O meglio, pensi di non aver avuto», racconta ad Avvenire, Macarena Gelman García, tra i più noti a livello internazionale dei figli perduti e poi ritrovati dei desaparecidos. Suo nonno, il poeta argentino Juan Gelman – uno degli autori più famosi di lingua spagnola –, per 23 anni, ha letteralmente rivoltato il Paese per cercarla. E, alla fine, il 3 aprile 2000, ha potuto riabbracciarla, nel vicino Uruguay, dove la madre era stata portata per il parto, nell’ambito del piano di mutua collaborazione tra i regimi del Cono Sud, il cosiddetto “Plan Condor”.

Tiempo Argentino - 9.9.2012
Tiempo Argentino
Antes del golpe del '76 y del estado de sitio declarado por el gobierno de Isabelita
EL ORIGEN DEL OPERATIVO CÓNDOR EN LA ARGENTINA Y SUS PRIMEROS MUERTOS

Aurora Meloni y su esposo, Daniel Banfi, habían llegado a la Argentina a fines de 1972, junto a sus dos pequeñas hijas. Como tantos uruguayos, venían huyendo de la escalada militar al otro lado del Río de la Plata. Pero es difícil escapar de lo que te está esperando, porque pronto toda la región iba a confluir en un mismo aparato represivo. El 30 de octubre de 1974, los cuerpos sin vida de Banfi y de otros dos uruguayos residentes en la Argentina, Guillermo Jabif y Luis Latrónica, aparecieron enterrados en un campo de San Antonio de Areco. La autopsia fijó la fecha de deceso 24 horas antes. Los cadáveres tenían múltiples heridas de bala y estaban cubiertos de cal viva, para que no se los pudiera reconocer. Los habían secuestrado 50 días atrás, en dos operativos realizados con pocas horas de diferencia. La prensa local habló del "triple homicidio de los Tupamaros" –en realidad, sólo Jabif era militante– y las autoridades atribuyeron los asesinatos a la Alianza Anticomunista Argentina (AAA). De hecho, así es como hoy están encuadrados judicialmente, después de que en 2006 se los integrara a la investigación por los crímenes de la patota parapolicial que respondía a José López Rega. Sin embargo, de acuerdo a la documentación y a los testimonios a los que accedió Tiempo Argentino, el caso de estos jóvenes –Jabif apenas tenía 22 años, Banfi 24 y Latrónica 25– puede ser el primer antecedente de una operación conjunta realizada en el país por ese aparato represivo de escala continental luego conocido como Operativo o Plan Cóndor.

Processo CONDOR

Banca Etica
Per sostenere le spese legali delle molte delle parti civili

(ovvero quelle difese dagli avvocati Maniga, Gentili,

Angelelli, Salerni, Speranzoni, Filippi, Brigida e Magorno)

abbiamo aperto un conto specifico per ricevere bonifici bancari:

Banca Popolare Etica

IBAN: IT45I0501803200000000130047

Codice Internazionale BIC: CCRTIT2T84A

Intestato a: "24marzo GIUSTIZIA"

Dazebao - 25.2.2011
DazebaNews
PARLA ROGER RODRÍGUEZ IL GIORNALISTA SCOMODO MINACCIATO DAI POTERI OSCURI

Minacce al giornalista uruguayano Roger Rodríguez dopo la pubblicazione di un’inchiesta sui militari in pensione indagati per delitti contro l’umanità. Ci sono anche italiani nella pagina di Facebook da dove è partita l’intimidazione.

LA PAZ - Dopo la pubblicazione dell'articolo “L'offensiva degli indagabili”, sul settimanale uruguayano “Caras y Caretas”, Roger Rodríguez, giornalista di 51 anni, tra i più noti per le inchieste che hanno svelato gli orrori delle dittature del Cono Sud dell’America Latina tra il 1970 e il 1985, ha denunciato minacce a suo carico subite attraverso una pagina di Facebook, creata dagli stessi militari a riposo, denominata "Foro de Libertad y Concordia" alla quale “hanno aderito familiari, politici”, persone che si richiamano al “fascismo, al nazismo” e gruppi di estrema destra. Sulla pagina in cui, scrive il giornalista, “abbondano simboli, frasi e riferimenti a personaggi e partiti nazisti e fascisti”, il 7 febbraio sono stati pubblicati i suoi dati personali e l’indirizzo della sua abitazione....

Caso Perrini


Uruguay: sostegno italiano alla Causa per l'omicidio Perrini
Notizie sul processo "Condor" (1999-2009)
La República - 14.9.2009
Uruguay
EL FISCAL CAPALDO CLAUSURA LA INVESTIGACIÓN Y ROMA INICIARÁ JUICIO CONTRA EL PLAN CÓNDOR
de Roger Rodríguez

Luego de diez años, el fiscal Gianncarlo Capaldo cierra su investigación sobre el Plan Cóndor y habilita el inicio del juicio contra un centenar y medio de represores sudamericanos en Italia.
En Uruguay, hay 33 civiles y militares que pueden ser juzgados en una causa que indaga la muerte o desaparición de 13 ciudadanos ítalo-uruguayos.


La fiscal Mirtha Guianze solicitó a la jueza penal de 6º turno, Fanny Canessa, que haga lugar al pedido de cooperación internacional del fiscal italiano Gianncarlo Capaldo y notifique a 33 militares uruguayos que concluyeron las investigaciones preliminares del Caso Cóndor y deben constituir domicilio en Italia ante el inminente inicio del juicio. Guianze admitió la solicitud del fiscal de Roma pese a que no está establecido en los tratados binacionales, pero entendió que es adecuado prestar la colaboración, "en base a los principios de auxilio interetático que priman en la actualidad y, en especial, por tratarse de una disciplina penal tan sensible como lo son los derechos humanos". El fiscal Capaldo estuvo diez años investigando la coordinación represiva entre las dictaduras militares del cono sur en los años setenta, conocida como Plan Cóndor, de la que fueron víctimas 25 ciudadanos italianos y de la que responsabiliza a 149 militares y gobernantes de Argentina, Bolivia, Brasil, Chile, Paraguay, Perú y Uruguay.
Ansa.it - 11.3.2009
ansa.it
ARGENTINA: DESAPARECIDOS; VIDELA,NO A ESTRADIZIONE IN ITALIA

(ANSA) - BUENOS AIRES, 11 MAR - L'EX DITTATORE ARGENTINO, IL GENERALE JORGE RAFAEL VIDELA, SI E' OGGI RIFIUTATO AD ESSERE ESTRADATO IN ITALIA, NELL'AMBITO DEI PROCESSI IN CORSO A ROMA SUI DELITTI COMMESSI DALLE DITTATURE SUDAMERICANE NEGLI ANNI '70.
VIDELA HA RESPINTO LA POSSIBILITA' DELL'ESTRADIZIONE RISPONDENDO ALLE DOMANDE DEI GIUDICI DI UN TRIBUNALE DI BUENOS AIRES, HANNO RESO NOTO FONTI GIUDIZIARIE LOCALI.
IN ITALIA, HANNO PRECISATO LE FONTI, L'EX CAPO DELL'ULTIMA GIUNTA MILITARE ARGENTINA (TRA IL 1976 E IL 1983) DEVE RISPONDERE NELL'AMBITO DI UN PROCESSO PER LA SCOMPARSA DI 27 CITTADINI ITALIANI O FIGLI DI ITALIANI, CHE FIGURANO TRA I'DESAPARECIDOS' DEL 'PIANO CONDOR', IL COORDINAMENTO CON IL QUALE LE POLIZIE POLITICHE DELLE DITTATURE SUDAMERICANE DEGLIANNI '70 PERSEGUIVANO GLI OPPOSITORI.
RISPONDENDO AL GIUDICE RODOLFO CANICOBA CORRAL, VIDELA HA RESPINTO LA RICHIESTA DI ESTRADIZIONE, SOSTENENDO DI ESSERE GIA' STATO PROCESSATO E CONDANNATO IN ARGENTINA. (ANSA).
RIG / 11-MAR-09 17:55

Ansa.it - 9.3.2009
ansa.it
TESTIGOS URUGUAYOS A JUICIO CONTRA TROCCOLI, SEGUN EMBAJADOR

MONTEVIDEO, 9 (ANSA)- El embajador uruguayo en Italia, Alberto Breccia, afirmó que existe la posibilidad de que testigos de su país viajen a Roma para declarar en el juicio penal que se iniciará contra el ex marino Jorge Tróccoli por violaciones a los derechos humanos durante la dictadura (1973-85).
Breccia, además, consideró "ciertas" las posibilidades de que Troccoli se "mantenga en libertad durante el proceso" aunque juzgó "posible que se aplique algún tipo de medida cautelar que implique su detención preventiva".
En declaraciones formuladas hoy a Radio Sarandí, Breccia eludió precisar cuánto durará el proceso contra el ex marino uruguayo que, aseguró, es resultado de "varios meses" de trabajo entre el gobierno de Montevideo y el ministerio de Justicia italiano.
El presidente uruguayo, Tabaré Vázquez, anunció el sábado en un acto público la resolución de la justicia italiana de someter penalmente a Troccoli.
Fugado a Italia en 2007 cuando la justicia uruguaya lo citó a declarar por causas vinculadas a violaciones a los derechos humanos durante la dictadura, demoras en el trámite de extradición provocaron su liberación.
El mal manejo administrativo del trámite de extradición generó un escándalo político que culminó con la destitución del entonces embajador uruguayo en Italia Carlos Abín. DFB
09/03/2009 15:55

laRepubblica.it - 8.2.2009
laRepubblica.it
VOLANTINI PER I DIRITTI UMANI IN PIAZZA SAN PIETRO
FERMATA LA NIPOTE DI ALLENDE CON SEI CILENI

Un gruppo di cittadini sudamericani ha inscenato una piccola manifestazione durante l'udienza papale. Avevano dei fogli attaccati al petto: "Ci hanno maltrattato". Volevano ricordare un sacerdote ucciso durante il regime fascista. Sono stati rilasciati, ma i loro legali protestano: "Non facevano nulla di male"
di Anna Maria De Luca

ROMA - Maria Ines Bussi, nipote di Salvador Allende e Fresia Cea, moglie di Omar Venturelli - l'ex sacerdote italiano che si batteva per gli indios, ucciso in Cile durante il regime - sono state fermate presso il commissariato di piazza Cavour per circa tre ore. Erano in piazza San Pietro, tra i fedeli della domenica, con dei volantini attaccati al petto per ricordare al Papa che la domanda di giustizia che sale dal Cile attende ancora una risposta. E per chiedere che sia la magistratura italiana a giudicare il "Condor" di Pinochet, Alfonso Podlech, ora rinchiuso a Rebibbia - dopo anni di immunità in patria - con l'accusa di aver torturato e fatto scomparire Venturelli e altri cittadini italiani durante la dittatura. La risposta? Manifestazione non autorizzata.

"Non abbiamo portato cartelloni - spiega Fresia Cea - avevamo solo la bandiera del Cile e dei volantini attaccati al petto affinché il santo Padre potesse vedere la nostra preoccupazione e la nostra sofferenza. Avevamo scritto frasi come "Cile uguale impunità", "Sono qui per accompagnare mio fratello (scomparso) e "Grazie Italia". Ma dopo due minuti mi si è avvicinato un uomo senza l'uniforme e mi ha strappato il cartello dal petto. E facendo così mi ha tirato anche il pic che ho innestato per la chemioterapia che faccio ogni dodici giorni. Allora gli ho detto: Ma cosa fai? Chi sei? Mi ha detto che non potevo stare lì. Ma come no? - ho risposto - Sono venuta a salutare il Santo Padre".

"Un compagno che era vicino a me - spiega ancora la vedova Venturelli - ha chiesto che io venissi trattata con rispetto, ma il poliziotto si è arrabbiato e gli ha strappato il foglio dal petto. C'era scritto "Chiediamo verità e giustizia per il Cile ". Hanno fatto delle telefonate, ci hanno fatto spostare dalla piazza e attendere l'arrivo di un capo, sempre senza uniforme. Io chiedevo chi fosse il responsabile ma nessuno mi spiegava. Poi sono arrivati i poliziotti in divisa e ci hanno portato via in tre macchine ma non sapevamo dove. Ho chiamato i miei avvocati ma nessun poliziotto ha voluto parlare con loro e così son dovuti venire al commissariato". Farete denuncia? "Non lo so - dice commuovendosi - mi sono rimaste poche energie. Voglio usarle per il processo, per ridare giustizia a mio marito... non sono più abituata a queste cose. ..."

"Podlech - racconta Ines Bussi, nipote di Salvador Allende - era il rappresentante di Pinochet a Temuco, zona dove sono scomparsi centinaia di indigeni e gente poco conosciuta. Omar Venturelli era un prete italo-cileno che ha lasciato la Chiesa per aiutare i poveri. La sua vedova era in piazza con me oggi per chiedere all'Italia giustizia: se a novembre la destra in Cile vincerà le elezioni chiederanno l'estradizione e sarà salvo per sempre. Come Pinochet è ricchissimo, sta cercando di fare di tutto per salvarsi. Gli italiani devono sapere di avere a Rebibbia un piccolo Pinochet che ha ucciso un italiano".

Proprio in questi giorni sarà infatti fissata l'udienza del riesame. Fresia Cea sta aspettando questo processo dal 1973. L'11 settembre, subito dopo il golpe del generale Augusto Pinochet la radio scandì, tra gli altri, il suo nome e quello del marito. Otto ore di tempo per presentarsi in caserma. Omar era stato sospeso dal sacerdozio "a divinis" per le sue battaglie per la terra agli indios. Era dirigente dei Cristiani per il Socialismo e insegnava Pedagogia all'Università cattolica di Temuc. Fresia andò in caserma, ma intuito il pericolo, fuggì. Il marito, rimasto a casa con la bambina, si nascose finché il padre, modenese e di destra, avverso al governo Allende e fiducioso nel nuovo regime Pinochet , lo convinse a consegnarsi. Oggi è uno dei trentamila desaparecidos in attesa di giustizia.

Podlech era il terribile capo dei luoghi dell'orrore dove fu rinchiuso Omar Venturelli. Gli stessi raccontati dallo scrittore Louis Sepulveda. Ha vissuto impunemente in Cile per ben 35 anni. Con una tranquillità tale da decidere di andare in vacanza in Danimarca con la famiglia. Ma allo scalo di Madrid, il 26 luglio, trovò proprio lo stesso magistrato che nel '98 bloccò Pinochet a Londra: Baltasar Garzón. L'arresto è stato possibile grazie al lavoro di un pm romano, Giancarlo Capalbo (da qui i biglietti "Grazie Italia" in piazza San Pietro) che a Natale ha emesso mandati di cattura internazionali per 140 responsabili dell'operazione Condor. Il processo di Roma può finalmente inchiodarlo alle sue responsabilità almeno per l'omicidio di Omar Venturelli. I fogliettini di oggi erano un modo per chiedere al Papa di guardare nella direzione del Cile.
(8 febbraio 2009)
La República - 8.3.2009
La República
"VERDAD CON JUSTICIA": TRÓCCOLI SERÁ JUZGADO

El presidente de la República Tabaré Vázquez aseguró que el gobierno proseguirá, en lo que resta del mandato, apostando a la verdad con justicia en materia de derechos humanos. "Como la democracia no se construye sobre el olvido y la impunidad, el gobierno proseguirá trabajando con verdad y justicia en lo que refiere a las violaciones a los derechos humanos acaecidos en el último período dictatorial", aseguró el máximo mandatario. Remarcó especialmente la palabra "último" porque no sólo se refirió a la dictadura cívico­militar que padeció el país entre los años 1973 y 1985 sino porque será la última vez, es decir "nunca más". Anunció que gracias al trabajo del Ministerio de Relaciones Exteriores y al embajador uruguayo en Italia, Alberto Breccia, el Ministerio de Justicia italiano dictó una resolución por la cual dispone que se proceda penalmente contra el militar retirado Jorge Tróccoli, por su participación en la violación a los derechos humanos.

AGI - 20.8.2008
AGI
DESAPARECIDOS: GIP ROMA, RESTA IN CARCERE ALFONSO PODLECH

(AGI) - Roma, 20 ago. - Resta in carcere Alfonso Podlech Michaud, il 73enne ex procuratore militare di Temuco, indagato dalla procura di Roma assieme ad altre 139 persone nell'ambito dell'inchiesta su 25 desaparecidos di origine italiana vittime del cosiddetto 'Piano Condor' pianificato dai capi militari di sette Paesi sudamericani nella meta' degli anni Settanta. Lo ha deciso il gip Sante Spinaci, respingendo un'istanza degli avvocati dello studio Pannain che chiedevano per il pensionato cileno la concessione degli arresti domiciliari. Condividendo il parere negativo dato dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, il gip ha spiegato che su Podlech gravano gravi elementi indiziari oltre a un concreto pericolo di fuga e di inquinamento delle prove. Detenuto a Rebibbia dopo essere stato fermato il 27 luglio scorso all'aeroporto di Madrid dove era in transito per raggiungere Praga per una vacanza con moglie e nipoti, Podlech e' accusato dalla procura della scomparsa di Omar Venturelli, docente di pedagogia all'Universita' cattolica di Temuco, consegnatosi alle autorita' cilene nell'autunno del 1973 qualche settimana dopo il golpe di Augusto Pinochet. Podlech si e' dichiarato estraneo ai fatti contestati, sostenendo di essere stato nominato procuratore militare solo in epoca successiva, e cioe' nel marzo del '74 ma contro di lui c'e' un documento, acquisito dal magistrato romano, in cui l'indagato si presento' davanti alla corte d'appello di Temuco, pochi giorni dopo il golpe, proprio nella veste di 'fiscal militar' con l'incarico di interrogare quelli che le autorita' militari avrebbero di li' a poco arrestato come oppositori al regime.
Agi - Mer 20 Ago - 17.45

Ansa - 19.8.2008
ansa.it
CILE: DESAPARECIDOS; TROVATO DOCUMENTO CHE SMENTISCE PODLECH

(ANSA) - Santiago Del Cile, 19 Ago - Alfonso Podlech, arrestato e processato in Italia per la morte dell'ex sacerdote italo-cileno omar venturelli, esercito' effettivamente l'incarico di PM Militare subito dopo il golpe promosso in Cile l'11 settembre 1973 da Augusto Pinochet. E' quanto emerge da un documento rinvenuto nell'archivio della Corte d'Appello di Temuco, citta' a 670 chilometri a sud della capitale. Diffuso da Radio BIO BIO il documento contraddice la versione fornita dallo stesso Podlech in dichiarazioni rese a Madrid e a Roma, provando che il 17 settembre 1973 egli si presento' come Procuratore “ad hoc” davanti alla Corte d'Appello di Temuco. Quel giorno, si legge nel testo proposto dall'emittente, "si riuni' in via straordinaria il Plenum della Corte presieduto da Oscar Carrasco che indico' di aver ricevuto in udienza l'avvocato Alfonso Podlech". Durante l'incontro quest'ultimo "manifesto' di essere stato designato PM Militare “ad hoc” e che, per l'introduzione dello stato d'assedio, la Procura Militare aveva a disposizione un gran numero di detenuti".
Podlech e' uno dei 140 tra politici, militari ed esponenti dei servizi segreti di vari paesi del sudamerica per i quali la magistratura romana ha chiesto l'arresto nell'ambito dell'inchiesta sul cosiddetto "Piano Condor", l'accordo concluso negli anni settanta per la repressione degli oppositori dei regimi militari. Arrestato tempo fa in Spagna e poi estradato in Italia, Podlech ha respinto le accuse sulla sparizione di padre Venturelli sostenendo che all'epoca dei fatti non ricopriva la carica di PM Militare, tesi che oggi appare pero' smentita dal documento ritrovato.(ANSA).
SAL 19-AGO-08 22:27

Radio Cooperativa - 18.8.2008
Radio Cooperativa
EX DETENIDO REMARCÓ QUE PODLECH "HACÍA Y DESHACÍA"
EN LA FISCALÍA MILITAR


Víctor Maturana relató que se paseaba "con su pistola al cinto".
Sostuvo que al momento de la detención de Venturelli, era la máxima autoridad "en los hechos".

L'arresto di Podlech nei GRR di Radio RAI
Radio RAI
2.8.2008
Al GR1 delle 08.00: Fresia Cea e Giancarlo Maniga >>>
Al GR2 delle 07.30: Fresia Cea >>>
Al GR3 delle 08.45: Fresia Cea >>>

14.8.2008
Al GR1 delle 07.00: Maria Paz Venturelli e Giancarlo Capaldo >>>
Al GR3 delle 08.45: Maria Paz Venturelli e Cristina Mihura >>>

La Tercera - 14.8.2008
La Tercera
EX FISCAL MILITAR ALFONSO PODLECH ES EXTRADITADO A ITALIA

La justicia española dio curso a la extradición pese a haber aprobado un recurso de ilegalidad.

Corriere.it - 3.8.2008
Corriere.it
ARRESTATO L'INQUISITORE DI TEMUCO
IL CARCERE DOVE FU TORTURATO SEPÚLVEDA

La storia. Dopo il golpe di Pinochet, Omar Venturelli, ex sacerdote che si batteva per gli indios, si consegnò ai militari. Non rivide mai moglie e figlia.
di Alessandra Coppola

Fermato in Spagna, sarà trasferito a Roma. L' accusa: uccise un italo-cileno. Il procuratore militare Podlech era inseguito da un mandato di cattura italiano. E' stato bloccato dal nemico n. 1 della dittatura di Santiago, il giudice Garzón.
La República - 2.8.2008
La República
FISCAL ITALIANO: INMINENTE EXTRADICIÓN DE OHANNESSIAN

El fiscal Giancarlo Capaldo aseguró en Roma que el militar uruguayo Antranig Ohannessian y el militar chileno Alfonso Podlech serán extraditados en breve a Italia para ser interrogados por la desaparición de ciudadanos italianos durante el accionar represivo del Plan Cóndor, en los países del Cono Sur.
El Mercurio - 31.7.2008
El Mercurio

Fue trasladado al Centro Penitenciario Madrid V

JUEZ GARZÓN DICTA PRISIÓN PREVENTIVA DE EX FISCAL MILITAR DETENIDO EN ESPAÑA

Se espera el requerimiento formal de la justicia italiana, aunque tampoco se descarta que Alfonso Podlech sea entregado antes.
Radio Cooperativa - 30.7.2008
Radio Cooperativa
VIUDA DE VENTURELLI ASEGURÓ TENER PRUEBAS DE QUE PODLECH ERA FISCAL MILITAR EN 1973

En conversación con Lo Que Queda del Día, dijo que el abogado contó a sus pares su designación. Podlech es requerido por la justicia italiana por la desaparición del ex religioso.

La República - 17.3.2008
La República
Se trata del mayor Antranig Ohannessian, alias "Oscar", "el turco" o "el armenio"
CAYÓ EN ARGENTINA OTRO MILITAR URUGUAYO REQUERIDO DESDE ITALIA

El ex integrante del OCOA mayor (r ) Antranig Ohannessian fue detenido en la ciudad de Buenos Aires, a pedido de la Justicia italiana. Estaba requerido por la causa Cóndor, abierta en ese país, que involucra a otros 31 uruguayos, civiles y militares.
La República - 17.2.2008
La República
"Vicios formales".
Habían llegado en la semana a través de Interpol; deberían reiterarse vía Cancillería
CAUSA CÓNDOR: JUSTICIA DEVOLVIÓ A ITALIA 31 PEDIDOS DE DETENCIÓN

La Justicia uruguaya devolvió a su par de Italia 31 pedidos de detención con fines de extradición por contener "vicios de forma" a juicio del magistrado actuante. La solicitud se enmarca en la denominada "causa Cóndor" italiana que incluye, además, otros 108 pedidos similares librados a Argentina, Brasil, Chile y Paraguay.
Página 12 - 16.2.2008
Página 12
LOS PEDIDOS DE ARRESTOS DE ITALIA
PODRÍAN COMPLICAR A HARGUINDEGUY


Por Victoria Ginzberg

Llegó a través de Interpol la lista con las solicitudes de detención contra 57 represores acusados de participar en el Plan Cóndor. En la nómina está el ex ministro de Interior Albano Harguindeguy, que tiene tres causas abiertas aquí pero está libre.

Reuters - 17.1.2008
Reuters
DESAPARECIDOS ITALIANI,
ANNULLATA CUSTODIA CAUTELARE DI TROCCOLI


PERUGIA (Reuters) - Il tribunale del Riesame di Roma ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare per Jorge Fernandez Nestor Troccoli, ex-agente dei servizi segreti uruguaiani arrestato il mese scorso in provincia di Salerno nell'ambito di un'indagine sull'uccisione di italiani da parte dei regimi dittatoriali dell'America Latina. Lo hanno riferito fonti legali.

L'uomo però per il momento non potrà uscire dal carcere, in quanto continua a sussistere la richiesta di estradizione presentata dalla corte d'Appello di Salerno come chiesto dall'Uruguay, che aveva segnalato a Roma la presenza di Troccoli in Italia.

"Con questa decisione si conferma la fiducia che il mio assistito ha riposto nella magistratura italiana", ha commentato Adolfo Domingo Scarano, l'avvocato dell'uomo.

"Per la prima volta in Italia si celebra un processo che interessa la questione dei desaparecidos con la presenza dell'imputato e del relativo avvocato di fiducia poiché i processi che ci sono stati fino a oggi venivano celebrati nei confronti di imputati contumaci e assistiti da avvocati d'ufficio", ha aggiunto.

L'ordinanza era stata emessa dal gip Luisanna Figliolia su richiesta del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo. Troccoli era stato arrestato durante le festività natalizie a Marina di Camerota ed era poi stato trasferito al carcere a Regina Coeli, dove si trova attualmente.

La difesa ha però annunciato che sabato mattina presenterà ricorso in Cassazione : "Troccoli è cittadino italiano con passaporto dal 2002 -- sostiene il suo avvocato -- e non può quindi essere estradato".

Il nome dell'uomo fa parte di una lista di 140 persone contenuta nel "Dossier Condor", un rapporto che indaga sui responsabili di sequestri, torture e uccisioni ad opera delle dittature sudamericane e che prende il nome dal "Piano Condor", l'accordo segreto tra i regimi latinoamericani che coordinava le operazioni contro gli oppositori attraverso l'azione di "squadroni della morte".

Le accuse che sono contestate all'uomo sono omicidio plurimo, tortura e sparizione di persone.

Durante gli interrogatori Troccoli si è sempre proclamato innocente, ammettendo però di aver fatto parte dei servizi segreti della Marina militare uruguaiana e di aver esercitato pressioni su detenuti.

laRepubblica.it - 14.1.2008
laRepubblica.it
CONDOR, LA VITA ITALIANA CLANDESTINA DI UN TORTURATORE

di Carlo Bonini

Jorge Néstor Fernández Troccoli, uruguayano: arrestato a Marina di Camerota. Partecipò all'operazione che sterminò migliaia di oppositori dei regimi latinoamericani.


TroccoliROMA - Raccontano che nella notte tra il 23 e il 24 dicembre, l'uomo, chino su una sedia della stazione dei carabinieri di Marina di Camerota, dopo aver capito, abbia stretto le sue palpebre di vecchio. Come a voler scacciare uno sciame di fantasmi e le loro urla innocenti, improvvisamente tornate vicine. Pronte, questa volta, ad afferrarlo per sempre. Raccontano ancora che, qualche ora dopo, entrando nell'ufficio matricola del carcere di Regina Coeli, abbia fissato il lugubre corridoio su cui si apre la cella di isolamento in cui da allora è rinchiuso ripetendo una professione di innocenza come fosse una nenia: "Non li ho fatti sparire io. Io non sapevo. Non potevo sapere...".


Folha Online - 11.1.2008
Folha Online
TARSO GENRO ADMITE PROCESSO CONTRA ACUSADOS DA OPERAÇÃO CONDOR

Jair Rattner da BBC Brasil, em Lisboa

O ministro da Justiça, Tarso Genro, admitiu em Lisboa que os brasileiros apontados como participantes da Operação Condor poderão ser acusados no Brasil.

Juízes de dois países, Espanha e Itália, pediram a extradição de militares brasileiros por participarem da operação, mas a Constituição não permite que brasileiros sejam enviados para julgamento em outros países.

Tarso disse que espera pela chegada dos pedidos da Justiça desses países para ver o que vai fazer: "Quando tiver os elementos em mãos posso decidir se vou pedir a abertura de um inquérito, se será feita uma denúncia imediatamente ou se não há elementos para isso".


Página 12 - 29.12.2007
Página 12
PERÚ PROTEGE AL DICTADOR MORALES BERMÚDEZ
DE LA JUSTICIA ITALIANA


Por Carlos Noriega desde Lima

Acusado por el secuestro de dos militantes y de una Madre de Plaza de Mayo en el marco del Plan Cóndor, el dictador que derrocó a Velazco Alvarado recibió el apoyo del presidente Alan García.

APCom - 27.12.2007
APCom
DESAPARECIDOS/PIANO CONDOR

I NOMI DELLE VITTIME ITALIANE
Le sparizioni, i sequestri, gli omicidi su cui si indaga
di Simone Navarra

Roma, 27 dic. (Apcom) - E' una sorta di Schindler's List al contrario. 25 nomi di persone scomparse, decedute a causa del "Piano Condor". Uomini e donne che in quasi tutti i casi non hanno una tomba, e sono da tempo solo la foto in bianco e nero dei parenti e il ricordo ogni giorno più sbiadito di chi gli ha voluto bene. C'è il gruppo degli uruguayani: Daniel Alvaro Banfi Baranzano, Gerardo Francisco Gatti Antuña, Maria Emilia Islas de Zaffaroni, Armando Bernardo Arnone Hernandez, Juan Pablo Recagno Ibarburu, Andres Humberto Domingo Bellizzi, Julio Cesar D'Elia Pallares, Yolanda Iris Casco Ghelpi de D'Elia, Héctor Giordano Cortazzo. Coinvolti o meno ai gruppi della sinistra di resistenza alle dittature, dai Tupamaros al Pvp - partito per la vittoria del popolo.

Per ognuno di loro il procuratore Giancarlo Capaldo ha tracciato schede, sentito testimoni, raccolto documenti. Frutto dei processi celebrati in Spagna e di quelli anche archiviati, in virtù delle leggi di amnistia, in Sud America. Molte delle esecuzioni sono state effettuate con i famigerati voli della morte. Per accertare responsabilità specifiche il magistrato romano ha preso contatto con il suo collega spagnolo Baltasar Garzon, responsabile dell'inchiesta che ha coinvolto tra gli altri il dittatore cileno Augusto Pinochet.

I sequestri e gli omicidi su cui ha lavorato l'aggiunto sono anche quelli di Ileana Sara Maria Garcia Ramos de Dossetti, Edmundo Sabino Dossetti Techeira, Raul Edgardo Borrelli Cattaneo, Raul Gambaro Nuñez, Guillermo Tamburini, Maria Cecilia Magnet Ferrero, Luis Faustino Stamponi Corinaldesi, Mafalda Corinaldesi de Stamponi, Alejandro José Logoluso Di Martino, Dora Marta Landi Gil, Horacio Domingo Campiglia Pedamonti, Lorenzo Ismael Viñas Gigli, Juan Josè Montiglio Murua, Omar Roberto Venturelli Leonelli, Jaime Patricio Donato Avendano, Juan Bosco Maino Canales.

TROCCOLI A GIP: HO SOLO OBBEDITO
Durato oltre 3 ore l'interrogatorio di garanzia a Regina Coeli

Roma, 27 dic. (Apcom) - "Sono innocente. A quell'epoca ero un sottotenente. Il mio ruolo era solo quello di raccogliere e fornire informazioni. Non ho mai ucciso nessuno". Nestor Jorge Fernandez Troccoli, uruguaiano di 60 anni, si è difeso così nel corso dell'interrogatorio di garanzia svoltosi oggi nel carcere di Regina Coeli. L'ex militare è coinvolto nell'inchiesta sul "Piano Condor". Il suo nome fa parte di una lista di 140, tra dittatori, golpisti, ufficiali dell'esercito e della marina di 7 paesi sudamericani, che tra la metà '70 e la fine degli anni '80 compirono delitti e sequestri.

Troccoli si è costituito alla polizia dopo aver letto, il 24 dicembre scorso, mentre era a Salerno, che l'ex presidente dell'Uruguay, Gregorio Alvarez, imputato con lui nel processo conclusosi alcune settimane fa a Montevideo, era stato arrestato. Troccoli era ufficiale della Marina Orientale, fondata 170 anni fa da Giuseppe Garibaldi, dopo la dittatura (1973-1985) "fu tra i pochi a dire che bisognava dire la verità da entrambe le parti", ha detto il suo difensore, l'avvocato Adolfo Domingo Scarano. Da quella presa di posizione ne nacque un libro, "L'ira del Leviatano".

Il penalista, del Foro di Vallo della Lucania, ha spiegato che Troccoli è stato di recente oggetto di un tentativo di linciaggio. "La moglie è scampata di poco ad un attentato". L'avvocato Scarano ha spiegato che presenterà ricorso al tribunale del riesame. "Non c'è alcun pericolo di fuga, di reiterazione del reato o di inquinamento delle prove. Il fatto che il mio assistito sia andato sua sponte alla polizia italiana ne è una prova". E' però latitante, nei suoi confronti era stato emesso un mandato di cattura internazionale. "Nel processo in Uruguay sono venute meno le garanzie democratiche", ha risposto il legale.

L'arrivo di Troccoli in Italia, a Marina di Camerota, è datato 1995. "Arrivò in compagnia dell'ambasciatore dell'Uruguay, in forma ufficiale - ha continuato l'avvocato - La sua personalità è al di sopra di ogni sospetto. Le sue responsabilità, a livello di partecipazione al regime, ammesse in modo pubblico. Ma non ha mai fatto del male a nessuno. Inoltre da subalterno è venuto a scoprire dopo anni quanto è accaduto".

NON C'E' COINVOLGIMENTO USA IN PIANO CONDOR
Documenti acquisiti provano solo che Stati Uniti sapevano

Roma, 27 dic. (Apcom) - Non risulta un coinvolgimento degli Stati Uniti d'America nel cosiddetto "Piano Condor". E' questo uno degli elementi di certezza degli inquirenti della Procura di Roma responsabili dell'inchiesta per cui sono stati emessi 140 mandati di cattura nei confronti di alti dirigenti dei servizi segreti, ex esponenti politici e militari di sette paesi del Sud America.

La valutazione del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, sulle responsabilità Usa, è fatta al termine di un lungo lavoro investigativo che il magistrato ha condotto pressocchè da solo. E risulta dagli atti che sono stati inviati all'Interpol. Alla base degli accertamenti svolti sul ruolo di Washington c'è anche l'acquisizione e lo studio di documenti provenienti dagli Stati Uniti e prodotti dal Dipartimento di Stato, così come quello della Difesa o dalle diverse agenzie investigative (la Cia, l'Fbi, i servizi segreti della Marina e dell'esercito) in base al F.O.I.A., il freedom of information act.

Gli Usa erano a conoscenza di quanto avveniva negli anni '70 in Cile così come in Brasile, Perù, Uruguay, Paraguay, Bolivia, Argentina - si spiega - ma non sono emersi elementi di responsabilità, di coinvolgimento nell'organizzazione, nella eliminazione di coloro che poi furono uccisi nei voli della morte o sono andati ad aggiungersi alla triste lista dei desaparecidos.

Ansa.it - 24.12.2007
ansa.it
DESAPARECIDOS, 140 ORDINANZE
A Salerno un arresto: ex 007 coinvolto in "Operazione Condor"

(ANSA)- ROMA, 24 DIC - La magistratura romana ha emesso 140 ordinanze di custodia cautelare in carcere per le operazioni di repressione in Sudamerica negli anni '70. Destinatari i responsabili delle Giunte militari e dei servizi di sicurezza cileni, argentini, uruguayani e brasiliani in attivita' negli anni '70-'80 nell'ambito della cosiddetta ''Operazione Condor''. A Salerno, dove vive da qualche anno, e' stato arrestato Nestor Troccoli, uruguayano 60enne esponente dei servizi segreti della marina uruguayana.

Clarín - 29.11.2007
Clarin
El operativo represivo en el Cono Sur
VIDELA Y 16 EX JEFES MILITARES,
A JUICIO ORAL POR EL PLAN CÓNDOR


El ex dictador Jorge Rafael Videla y otros 16 ex jefes militares de la última dictadura serán sometidos a juicio oral y público por los crímenes de lesa humanidad perpetrados en el marco del "Plan Cóndor", el operativo de coordinación represiva en los países del Cono Sur.

El juez federal Sergio Torres dio por clausurada la investigación del caso -según se supo ayer- y firmó una resolución de 332 carillas. Videla -con prisión domiciliaria- y los demás militares están procesados por delitos como asociación ilícita y privación ilegal de la libertad.


Selvas.org

Dossier sul Plan Condor in Selvas.org





La Repubblica - 22.6.2000
La Repubblica
ROMA, ISABEL ALLENDE TESTIMONE

Isabel Allende, parlamentare socialista cilena, figlia dell' ex presidente Salvador Allende, è arrivata a Roma per testimoniare in Procura contro l' ex dittatore. E per chiedere al Guardasigilli Piero Fassino, che ha incontrato in serata, di costituirsi parte civile al processo sui desaparecidos cileni. Il ministro Fassino ha assicurato che "il governo italiano terrà in questo caso lo stesso atteggiamento assunto per i cittadini italiani vittime della repressione militare argentina"....

La Repubblica - 14.12.1999
La Repubblica
OPERAZIONE CONDOR L' ITALIA INDAGA SU PINOCHET

ROMA - Atti, carte, testimonianze, le pagine ingiallite dell' archivio dell' orrore, la cronistoria dell' operazione Condor. "Ho letto documenti ed esaminato posizioni di almeno una decina di vittime e di altrettanti alti ufficiali sudamericani" sintetizza il pm Giancarlo Capaldo. Che aggiunge: "Storie orrende, e sto usando un eufemismo". è tornato ieri dopo dieci giorni passati negli uffici dell' autorità giudiziaria di Buenos Aires in Argentina. Il magistrato era partito con un fascicolo e un nome iscritto per omicidio plurimo: quello del generale Augusto Pinochet. Capaldo è tornato con le fotocopie di atti originali e le idee molto più chiare sulle responsabilità dell' indagato e "di almeno altri dieci alti ufficiali sudamericani"...

La Repubblica - 9.7.1999
La Repubblica
PINOCHET INDAGATO A ROMA PER 8 ITALIANI DESAPARECIDOS

ROMA - L' ex dittatore del Cile, Augusto Pinochet Ugarte, è indagato dalla magistratura romana per la sparizione in America Latina di otto persone di origine italiana. Il nove giugno scorso, cinque donne italo-uruguayane e una italo-argentina hanno denunciato il generale per la scomparsa di loro familiari, vittime della famigerata operazione "Condor", coordinata da Pinochet e gestita dalle dittature militari di Cile, Uruguay, Paraguay, Brasile e Argentina per eliminare gli avversari politici. L' accusa formulata dal pm Giancarlo Capaldo è concorso in omicidio plurimo aggravato....


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